Nessuna eccezione per i lavoratori “stagionali”, che per definizione sono coloro che lavorano mentre gli altri si godono le vacanze. Parliamo di bagnini, camerieri, cuochi e di chi lavora nei villaggi turistici e nell’agricoltura.
Nel nostro paese si contano decine di migliaia di lavoratori stagionali che grazie al Jobs Act dal prossimo autunno, potrebbero perdere quei sussidi alla disoccupazione che fino allo scorso anno venivano retribuiti per 6 mesi. Nel 2015 infatti rischiano seriamente di durare molto meno, cioè non più di 3 mesi.
Dal 1 maggio dunque entrerà in vigore la nuova Naspi, cioè Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, che va a sostituire gli attuali sussidi di disoccupazione Aspi e mini Aspi. Il concetto della Naspi è questo: L’importo è rapportato alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni. L’indennità mensile è pari al 75% dello stipendio, se questo è pari o inferiore a 1195 euro nel 2015, cifra poi rivalutata annualmente. Se la busta paga invece è superiore, l’importo della Naspi cresce fino a un massimo di 1.300 euro. Di conseguenza l’indennità è ridotta progressivamente del 3 per cento al mese dal quinto mese di fruizione.
La Naspi potrà essere richiesta dopo la perdita involontaria del lavoro, e solo dopo tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti e almeno 18 giornate di lavoro effettivo nell’ultimo anno. La durata sarà pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni: di conseguenza, sarà erogata per un massimo di due anni.
Ma il problema sorge da una clausola “maligna”. Ai fini del calcolo della durata non sono infatti considerati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione. Alla perdita del lavoro quindi il calcolo ricomincia da zero annullando le esperienze lavorative negli anni precedenti.
La grossa protesta degli stagionali che assolutamente non ci stanno alle regole della nuova Naspi, sta prendendo piede sempre di più sui social network. Su Facebook infatti è stato creato il gruppo “Lavoratori stagionali” che ha dato vita ad una raccolta di firme. Mentre sul sito di petizioni change.org è stato lanciato un appello al presidente dell’Inps Tito Boeri affinché intervenga in merito alla sgradevole faccenda.
Vincenzo Iozzino
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